Sabato scorso (8/3/2014) ho avuto modo di testare il buon funzionamento del paracadute. In cosa consiste il test? Nulla di difficile, si tratta di verificare visivamente la buona apertura dello stesso, e con che velocità atterra il payload.
Come si svolge? Anche lo svolgimento non comporta difficoltà, basta trovare un posto rialzato dal quale lanciare il payload con il carico completo, in modo da simulare più realmente possibile le reali condizioni, e magari, evitare di seguirlo nella caduta. 
Il luogo per il test è presto scelto: il tetto di casa a Resia. Diciamo che come altezza non è il massimo, anzi sarebbe stato bello trovare un posto più alto, ma tengo questa opzione valida per un secondo test qualora ce ne sia bisogno.
Accendo il micro-controllore, la Gopro, il Galaxy SII e lo imposto in modalità video utilizzando Team Viewer. Aggancio il paracadute al Payload e verifico ancora una volta il peso totale, la bilancia segna 980 grammi. Salgo sul tetto (che bella giornata!) e con cautela mi avvicino al bordo.
Tre.. Due.. Uno.. Via!
Il paracadute si apre subito e il payload scende bene fino a terra.
Vado a recuperare il Payload, e mi accorgo della mancanza dell’ obbiettivo della GoPro!! 😯 Ma che è successo? La GoPro è all’ interno del payload ma non è più agganciata al suo supporto. Non si è rotto nulla, ma l’ aggancio a slitta della GoPro si è sganciato nell’ urto. 
Vabbè, anche se capitasse nell’ atterraggio reale non ci sono problemi, poco importa se le riprese dopo l’ atterraggio si concentrano sull’ elettronica all’ interno del payload. 😛
Il paracadute garantisce una velocità di atterraggio di circa 8 metri al secondo. Può sembrare alta, ma è sufficiente a non creare danni alle apparecchiature all’ interno. Di solito si usano velocità un po’ più basse (5m/s) ma, con una maggiore velocità si diminuisce il tempo che il payload sta in volo e quindi anche il suo spostamento laterale e di conseguenza la distanza dal punto del lancio.