1° Test di ricerca (24/02/2014)

Ricerca payloadDomenica (23/02/2014) grazie anche al bel tempo ho deciso di testare il buon funzionamento del Tracker GPS, del Galaxy SII automatizzato con Tasker e dei moduli XBee simulando la ricerca del payload. Assoldati gli amici, ci siamo organizzati in due squadre. Una composta da un solo membro, Andrea, nascondeva il payload in una zona sconosciuta alla seconda squadra, quest’ ultima di cui facevamo parte io e Michael si occupava della ricerca. Una volta ricevuta la conferma che il payload era stato posizionato, ho cominciato a inviare i vari comandi al Galaxy SII. Accensione connessione dati, posizione via GPS e posizione via rete GSM qualora il segnale GPS non fosse sufficiente. Risultato? Una amara delusione 🙁 . Alle richieste via SMS della posizione il Galaxy rispondeva con la posizione di Resia (che era l’ ultima posizione sicura agganciata) ma noi ci trovavamo nel medio Friuli e ciò non era possibile!

A quel punto ci siamo messi a ragionare su come poter rimediare e non chiudere il test con un fallimento, tra l’altro una situazione del genere può presentarsi nel bel mezzo della vera ricerca e bisogna cercare di trovare una soluzione alternativa per non perdere il payload. Ho pensato alle varie opzioni che potevo giocarmi, ho aperto il file dei comandi che ho inserito con Tasker e mi sono messo a leggere. Ho quindi interrogato via SMS il Galaxy sullo stato del GPS che risultava spento nonostante prima della ricerca le automazioni di Tasker prevedevano l’ accensione. Ho provato a inviare il comando di accensione GPS senza fare la ricerca della posizione, ma ancora nulla, lo stato GPS rimaneva su un triste OFF.

Ragionandoci su, come un fulmine a ciel sereno mi è venuto in mente quello che poteva essere il problema. Il modulo GPS sui cellulari Android, di default, non può venir acceso da un programma ma richiede l’ autorizzazione dell’ utilizzatore. Ma io avevo già ovviato a questo problema Rootando il Galaxy! E allora? Allora è successo che il programma si è auto-aggiornato nel momento che si è collegato a internet, quindi i permessi di Root sono stati levati, e andavano reimpostati manualmente! 👿 E ciò era impossibile da remoto.

Verifica delle coordinate

Verifica delle coordinate

Ma avevo ancora un’ importante carta da giocarmi! Ho fatto affidamento sul Tracker GPS. Dopo averlo interrogato mi ha ritornato immediatamente via SMS la posizione corretta. In mezzo ai campi tra Artegna e Buja. Impostato il TomTom in pochi minuti ci siamo avvicinati alla posizione segnalata dal Tracker. Ma dove ci ha portati Andrea? Qui è tutto fango e sterrato! Ed ecco spuntare tra gli alberi la macchina di Andrea sulla strada parallela alla nostra.

Ricerca tramite XBee

Ricerca tramite XBee

Ci siamo fermati a circa 100-150 metri da lui e abbiamo approfittato per testare il modulo XBee con l’ antenna direzionale. Il segnale viene agganciato immediatamente ed effettivamente aumenta direzionando l’ antenna verso Andrea. Ci avviciniamo e sempre con l’ aiuto del modulo XBee riusciamo a ritrovare il Payload nascosto tra le frasche. Abbiamo volutamente spento il cicalino per render il test più difficile altrimenti probabilmente non sarebbe stato necessario usare gli XBee.

Nonostante il problema al GPS del Galaxy SII siamo riusciti a ritrovare il payload sfruttando il Tracker GPS. Questo primo test è andato a buon fine e ha evidenziato i problemi da risolvere e le attenzioni da prendere per il prossimo test:

  • riabilitare i permessi di Root per Tasker in modo che attivi il GPS autonomamente
  • disabilitare gli aggiornamenti automatici per evitare che il problema si ripresenti!!
  • nel prossimo test la macchina della squadra che nasconde il payload deve essere ben nascosta o in un posto molto distante dal payload per non fornire aiuto alla squadra di ricerca

Ringrazio i miei amici, Michael e Andrea per la collaborazione e la divertente giornata di Test!

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